Mia nonna ha 58 anni e vive in Albania ed ecco cosa mi ha raccontato con la sua solita gentilezza:
“Praticavo ginnastica a scuola, dove purtroppo non avevamo palestre e quindi uscivamo all’esterno dell’ edificio per giocare a palla e nel cortile per eseguire esercizi facili, che non richiedevano ‘oggetti’, con cui avremmo potuto rompere qualcosa.
La scuola era distante, affrontavamo pioggia e neve per raggiungerla: io vivevo molto lontano e impiegavo un’ ora e mezza di viaggio a piedi. I professori erano molto severi, ma insegnavano benissimo, non facevano preferenze tra un alunno ricco e uno povero e davano i voti che ci meritavamo.
La strada per noi era un parco giochi, ci divertivamo tanto! Non esistevano sport veri e propri, ma ci divertivamo, ad esempio, a fare gare di corsa per vedere chi era il più veloce.
Il gioco più giocato tra le bambine era la campana: vero e puro divertimento!
I giochi di squadra erano da poco nati, ma in periferia, dove io vivevo, non si conoscevano. Si erano sviluppati solo nelle città più importanti, come ad esempio nella capitale, Tirana; tra quelli praticati soprattutto dai maschi c’erano il basket e la pallavolo; il calcio non esisteva. Fortunatamente ora lo sport in Albania è molto più evoluto, ma alcune tradizioni non cambieranno mai; i giochi di strada, infatti, ancora oggi sono i giochi preferiti dei bambini albanesi!”
Una cosa che mi ha sorpresa è stata che ancora adesso le ragazze in Albania si divertono a giocare per strada, cosa che per colpa della tecnologia noi non facciamo più.
Mi ha colpito molto il fatto che la nonna dovesse impiegare così tanto tempo per arrivare a scuola. Ho ripensato al film documentario visto quest’anno “Io vado a scuola” (http://www.youtube.com/watch?v=r3J51Cetjew). Sarebbe bello poter sapere dalla nonna quali erano le difficoltà che incontrava, cosa la spingeva a fare quel sacrificio, con chi viaggiava, quali sono i suoi ricordi più vivi del percorso casa-scuola…
Brava Romena, so che non è stato facile parlare con la nonna, ma ci sei riuscita! Molto bella questa sua testimonianza, ringraziala e… aggiungi il suo nome nel titolo. 😉
Grazie professoressa 😀