Non molto tempo fa a scuola abbiamo visto il film -documentario “Io vado a scuola” a cui ho ripensato quando ho intervistato mia nonna sullo sport. Ho scoperto, infatti, che lei, che è cresciuta in una periferia dell’Albania, per andare a scuola impiegava un’ora di cammino a piedi e così mi sono incuriosita e le ho chiesto maggiori informazioni; ecco cosa mi ha raccontato: “Mi svegliavo alle 6:30 e ripetevo le lezioni fino alle 7:00. A quest’ora mi preparavo e alle 7:30, forse prima, mi avviavo a scuola; durante il viaggio incontravo i miei amici e ci univamo in un unico grande gruppo, tutti con un grande obiettivo: costruirci un futuro migliore. Il viaggio era molto lungo, nelle giornate in cui pioveva o nevicava era molto faticoso, ma ne valeva proprio la pena. Spesso incontravamo animali pericolosi (molto spesso le vipere). Nonostante i professori fossero severi, erano bravissimi e li ringrazio per avermi istruita. Io ero un’ottima alunna, in matematica poi ero decisamente la più brava, come i miei figli del resto. Grazie alla scuola ho avuto la possibilità di far crescere colti i miei due figli, e ne vado fiera. Secondo me la cultura e la conoscenza sono le uniche cose che distinguono gli uomini dagli animali”.